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Jackinthewind
Dalla poesia al colore...
PENTALOGIA  -  IL VIAGGIO DELL'UOMO ALLA RICERCA DI SE
Da 30 anni, la mia vita artistica si è basata su una continua ricerca, sul trovare un modo per comunicare con l’osservatore, in maniera semplice, temi a me cari, eventi e studi su ciò che riguarda l’uomo e l’umanità in genere.
Questo mio sforzo è stato premiato nel 2008 dai critici d’arte i quali mi hanno riconosciuto come caposcuola di una nuova forma d’arte il “Neo naturalismo compositivo”
Le mie opere nascono quindi da eventi realmente accaduti nella mia vita quotidiana, o da studi su testi scientifici, matematici, passando dall’alchimia, Kabbala e altri testi religiosi e nell’ultimo periodo ho continuato questa mia ricerca su testi di un noto esperto nel campo della simbologia e non solo, Alessandro Benassai.
Dopo una prima fase di studio, trasformo il risultato del mio apprendimento, nel linguaggio della natura inserendo nell’opera figure simboliche al fine di ampliare e sottolineare alcuni passaggi fondamentali per la comprensione di ciò che voglio comunicare.
All’inizio della mia carriera artistica, la comunicazione tramite la natura e il simbolismo era un concetto, secondo la mia opinione, di facile comprensione per l’osservatore e quindi di condivisione e trasmissione di un pensiero, di uno stato d’animo, di un concetto di ricerca profonda donato a chiunque osservava una mia opera.
Con il passare del tempo invece ho scoperto che tutto ciò rispondeva ad una utopia, per il fatto che la maggior parte delle persone non riconoscono più gli antichi simboli, forse inconsciamente ancora vivi, ma nella realtà a causa della società odierna e dei suoi stereotipi comunicateci attraverso i mass media, abbiamo perduto la conoscenza e il contatto con quei messaggi tramandati dai miti, leggende e favole e l’importanza di avere una diversa chiave di lettura per aprire conoscenze più elevate e profonde.
Un esempio di questo mio modo di interpretare ciò che mi circonda e di cui vorrei parlarvi questa sera è la “Genesi”, ultima opera di una serie di 5 dal titolo “Il viaggio dell’uomo alla ricerca di se”.
Questa serie inizia con l’opera “Il viaggio” che ha come scopo il riconoscere il luogo in cui ci troviamo e delle nostre intime potenzialità, segue “Nibiru” una ricerca del piano terrestre in relazione al cosmo e al creato. La terza opera è “Il risveglio quantico”, la presa di coscienza della chiamata di un Essere superiore e dei fatti che avverranno in un futuro prossimo, quindi segue “Avatar” una ricerca a carattere religioso e metafisico, passaggio necessario per un approfondimento sapienziale per un’elevazione spirituale.
Quindi la “Genesi” che è la ricerca dell’origine, luogo di provenienza di tutti gli esseri umani prima della caduta, quando ancora esisteva una adesione con Dio.
La Genesi è un’opera storica, composta da 50 capitoli, dove nei primi 11 viene narrata, sotto forma di allegorie e simboli, come Dio creò il mondo, gli esseri viventi e l’uomo, tutto il racconto si può ritenere altamente simbolico, come ad esempio: il numero dei giorni della creazione, la separazione delle acque, il frutto proibito etc.
La scrittura appare molto semplice e di facile comprensione, ma rileggendola con più attenzione e con le giuste chiavi di lettura, si riesce a capire, che tra le righe la Genesi nasconde un’antica tradizione sapienziale.
Il mio lavoro su “Genesi” è stato quello di interpretare la creazione, per quello che ho potuto apprendere, usando la natura e i suoi simboli, come ad esempio:
Il melo è uno dei simboli più noti della Genesi, in effetti le prime immagini che ci sono state insegnate sin da piccoli sulla creazione, sono Adamo ed Eva, la mela e il serpente, quest’ultimo simbolo è l’unico mancante nell’opera, perché ho voluto narrare la storia partendo da prima della caduta dell’uomo, dovuto dal peccato originale e dalla conseguente perdita di adesione con Dio.
La mela, come ci tramandano i popoli antichi era il frutto per eccellenza, simbolo di massimo potere terrestre e divino insieme, tra i popoli scandinavi la mela era considerata il cibo degli dei e nella tradizione ebraico - cristiana è il frutto proibito simbolo della conoscenza e non come alcuni teologi sostennero, che fosse la tentazione del peccato originale inteso come peccato sessuale, questo perché i greci attribuivano questo frutto alla dea Venere, dea della bellezza.
Da simbolo negativo per Adamo ed Eva, diviene positivo se associato alla Vergine Maria, perché rappresenta la nutrizione materna.
La vegetazione in primo piano è l’alloro, pianta simbolo della sapienza divina, della metamorfosi e dell’illuminazione, per queste qualità i greci consacrarono l’alloro al dio Apollo, mentre i romani usavano ornare le teste dei generali vittoriosi e degli artisti con una corona di alloro chiamata “laurea” questa tradizione è rimasta viva nella rappresentazione pittorica sino ai giorni nostri, se pensiamo alle figure di Dante e di Napoleone.
Oltre ai simboli della flora, nell’opera ho inserito gli animali come ad esempio:
l’Elefante, questo elemento viene inserito spesso di fronte all’albero della vita, tra una fitta e rigogliosa vegetazione, insieme agli abitanti del paradiso. E’ considerato emblema di castità, temperanza e saggezza, nonché simbolo del battesimo e come cita il bestiario latino, nemico del Serpente, mentre nel bestiario d’amore il Serpente viene trasformato in Drago, il quale viene trovato dall’Elefante, calpestato e ucciso. Il Drago rappresenta colui che svela i segreti d’amore che gli vengono confidati. Inoltre l’Elefante nella tradizione mariana, oltre modello di castità è anche modello di forza, citato infatti come la Torre eburnea.
La Giraffa sta a significare l’elevazione e il radicamento. Il lungo collo permette una visione panoramica allargata di una prospettiva spirituale evoluta. Questo simbolo rafforza quindi la visione spirituale e allo stesso tempo mantiene la connessione con la terra, perciò permette di equilibrare l’altezza del pensiero con i sentimenti del cuore.
Il Gufo, simbolo della saggezza, con la sua vista vede chiaramente nel buio, sinonimo di chiaroveggenza. Il simbolo del Gufo ha il potere di dissipare la confusione mentale e di vedere le verità celate.
L’Airone blu, invece determina la presenza divina, incita a vivere la vita con una profonda consapevolezza spirituale e fiducia nel piano divino, permettendo una costante comunione con il Divino.
Non ho tralasciato di inserire anche in questa opera la matematica e i numeri, perché credo che tutta la creazione segue regole e schemi matematici precisi, nella simbologia e non solo, si fanno chiari accenni a tale materia, come nei simboli che ho scelto per sottolineare proprio questo aspetto come la piramide, il nautilus e il girasole.
Questi simboli, oltre ad avere significati precisi, come: il Girasole, considerato il piccolo sole sulla terra, sacro al Dio Apollo (il Dio del sole), i cui semi in Cina sono considerati cibo che rende immortali, è soprattutto il simbolo di coloro che impostano la propria esistenza in modo tale da essere sempre illuminati dal Sole della Vita.
La conchiglia Nautilus, menzionata come simbolo di molte cose nella creazione, è specialmente emblema della bellezza e perfezione della natura.
La piramide, è simbolo del principio creatore della natura, mettendo in evidenza le leggi della matematica, della geometria, dell’astronomia e dell’astrologia.
Questi simboli principalmente hanno un comune denominatore le leggi matematiche e numeriche, pertanto se analizziamo la piramide, che nel suo simbolismo si completa con il significato di vita terrestre, umana, materiale e di vita eterna quindi spirituale, è il numero 7 che determina questo simbolismo, numero composto dal 4 ossia il quadrato che sta alla base della piramide e dal 3 il triangolo che compone i lati, di conseguenza la somma simbolizza l’uomo 7, l’uomo che ascende dal piano terreno a quello spirituale.
E così anche la conchiglia Nautilus e i semi del Girasole, in matematica rappresentano la sezione aurea conosciuta anche come PHI pari a 1,618 numero senza soluzione aritmetica le cui cifre continuano all’infinito senza mai ripetersi. L’unicità della sezione aurea è che può essere riconosciuta in tutte le forme di vita, anche nel corpo umano, ma anche in strutture architettoniche se pensiamo alle cattedrali gotiche, alla piramide, nello spazio se pensiamo alle spirali galattiche.
Platone ha chiamato questo valore “la chiave della fisica dell’universo”.
Fin qui utilizzando i simboli della natura, la matematica e studi su altri testi, il lavoro di rappresentazione della Genesi è stato piuttosto semplice, la parte più complicata è stata quando dovevo dipingere il Creatore.   Come rappresentare un’Entità di cui non conosciamo la forma? Molti artisti hanno usato nelle loro opere la figura del triangolo equilatero di colore oro o giallo, a significare “l’uno e trino”, anche se il simbolo del triangolo risolve in qualche maniera il problema, secondo il mio punto di vista non era sufficiente.
La Bibbia mi porge la soluzione, infatti nel Vangelo di Giovanni si legge “In principio era il Verbo”, e anche se la traduzione dal greco, secondo la mia opinione è errata, in quanto la parola logos ha significato di entità creatrice e ordinatrice dell'universo e non Verbo ossia parola, mi convince di apporre una scritta o una lettera per identificare Dio, tanto più che nell’antico testamento in Genesi, nel primo racconto della creazione, si legge “Dio disse: Sia la luce!. E la luce fu”. Quindi Dio “disse”, cioè la creazione si stava compiendo attraverso la parola.
Da qui il passo è stato breve, leggendo il significato delle lettere dell’alfabeto ebraico, di cui la prima lettera alef che indica il “toro”, il “capo” del branco e il branco stesso.   Alef che significa “moltiplicare a migliaia” esprime la generazione, la “Forza forte delle forze” simbolizzata dal toro e dal suo muggito: il suono primordiale.
5a tappa del viaggio
testo tratto dalla conferenza Archeosofica
"Il simbolo nell'Arte, l'Arte del simbolo" 30 luglio 2011

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